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FAQs

If you are wondering what FAQ means, it stands for Frequently Asked Questions.

  • La diagnosi preimpianto (PGT-A) aumenta le possibilità di successo?
    La PGT-A è una tecnica di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) che consiste nel prelevare cellule dall'embrione per analizzarne il cariotipo e selezionare quelle che non presentano anomalie cromosomiche. Lo scopo della PGT-A è quello di aumentare le probabilità di impianto e ridurre il rischio di aborto spontaneo o di nascita di bambini con sindromi genetiche. Tuttavia, la PGT-A non è priva di controversie e limiti. Gli studi hanno dimostrato che le biopsie del trofoectoderma, la parte più esterna dell'embrione che darà origine al dell'embrione che darà origine alla placenta, potrebbero causare uno stress meccanico sull'embrione e influenzare negativamente lo sviluppo della placenta e le complicazioni ostetriche. Inoltre, la PGT-A non garantisce una diagnosi genetica completa, poiché non rileva le malattie monogeniche (causate da un singolo gene alterato) o il mosaicismo embrionale (la presenza di cellule con cariotipo diverso nello stesso embrione). Pertanto, la PGT-A non può essere considerata una soluzione definitiva per aumentare le probabilità di gravidanza, ma un'opzione da valutare caso per caso, in base alle caratteristiche della coppia e ai consigli del medico specialista. La PGT-A può essere utile per le coppie con una storia di aborti ripetuti, fallimento dell'impianto, età materna avanzata o anomalie cromosomiche note. In questi casi, la PGT-A può migliorare le possibilità di avere una gravidanza a termine e un bambino sano. Tuttavia, la PGT-A non elimina completamente i rischi associati alla gravidanza e non garantisce una maggiore qualità degli embrioni.
  • Il prelievo degli ovuli è doloroso?
    Il prelievo degli ovociti per la fecondazione in vitro (FIV) è una procedura sicura ed efficace che può causare un certo grado di dolore o disagio, che varia da persona a persona e da ciclo a ciclo. Alcuni fattori che possono influenzare il livello di dolore sono il numero e le dimensioni dei follicoli, la posizione delle ovaie, la sensibilità individuale e il tipo di anestesia. In generale, il prelievo degli ovociti viene eseguito sotto guida ecografica per via transvaginale, con un ago sottile che aspira il liquido follicolare contenente gli ovociti. Il prelievo dura circa 15-30 minuti e può essere effettuato in anestesia locale, con sedazione leggera o profonda. L'anestesia locale consiste in un'iniezione di anestetico nelle zone circostanti la cervice, mentre la sedazione viene indotta attraverso un'iniezione endovenosa di farmaci analgesici e ipnotici. La scelta del tipo di anestesia dipende dalle preferenze della paziente, dal protocollo del centro e dalla valutazione del medico.
  • Esistono complicazioni legate al prelievo di ovociti?
    Il prelievo di ovociti è un metodo che presenta un'incidenza molto bassa di complicazioni. Le più frequenti sono il sanguinamento vaginale, l'emorragia intra-addominale (emoperitoneo) e le complicanze infettive (sepsi, ascessi). Queste complicazioni sono rare e possono essere prevenute o trattate adeguatamente. Dopo l'intervento, il paziente viene tenuto in osservazione e dimesso dopo circa 3 ore. È tuttavia auspicabile che la paziente rimanga a casa fino al mattino successivo. Alcuni sintomi comuni dopo il prelievo degli ovociti sono gonfiore addominale, sanguinamento vaginale e dolore pelvico. Questi sintomi sono normali e tendono a scomparire nel giro di pochi giorni. Tuttavia, se il dolore è intenso o persistente, o se ci sono altri segnali di allarme come febbre, nausea, vomito o difficoltà respiratorie, è importante contattare immediatamente il medico.
  • Il riposo dopo il trasferimento degli embrioni aumenta le possibilità di gravidanza?
    La questione del riposo dopo il trasferimento degli embrioni è molto comune tra le donne che si sottopongono alla fecondazione in vitro (FIV). Tuttavia, non esiste una risposta univoca a questa domanda, poiché le opinioni dei medici e gli studi scientifici sono diversi e talvolta contrastanti. Alcuni medici raccomandano il riposo assoluto per almeno 24 ore dopo il trasferimento degli embrioni, per evitare che questi vengano espulsi o spostati dall'utero. Altri medici, invece, ritengono che il riposo non sia necessario e che una moderata attività fisica possa favorire l'impianto dell'embrione stimolando la circolazione sanguigna e l'ossigenazione dell'endometrio. Gli studi scientifici non hanno dimostrato una chiara correlazione tra il riposo e la probabilità di gravidanza dopo il trasferimento di embrioni. Alcuni studi hanno riscontrato una leggera differenza a favore del riposo, altri hanno riscontrato una leggera differenza a favore dell'attività fisica e altri ancora non hanno riscontrato alcuna differenza significativa. Pertanto, la scelta del riposo dopo il trasferimento di embrioni dipende principalmente dalle preferenze personali della paziente e dalle indicazioni del suo medico. L'importante è seguire uno stile di vita sano e rilassato, evitando stress, fumo, alcol e cibi poco salutari. Inoltre, va ricordato che il successo del trasferimento embrionale dipende principalmente dalla qualità degli embrioni e dallo stato dell'endometrio, fattori che non possono essere controllati dal riposo.
  • I trattamenti di fertilità sono rischiosi?
    Come per qualsiasi trattamento medico, esistono rischi potenziali che devono essere valutati attentamente prima di decidere se intraprendere o meno la procreazione medicalmente assistita. Uno dei rischi più temuti è quello di sviluppare un tumore a causa dei cambiamenti ormonali indotti dai farmaci per la stimolazione ovarica. Tuttavia, secondo l'Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, i risultati complessivi delle ricerche condotte finora sono rassicuranti. Non sembra esserci un aumento del rischio di tumore alle ovaie, all'endometrio, alla cervice e al seno nelle donne che ricorrono al trattamento dell'infertilità. L'unico rischio è un piccolissimo aumento del numero di tumori ovarici borderline, che sono tumori con un basso grado di malignità e una buona prognosi. Altri possibili rischi sono quelli associati a procedure invasive, come il prelievo di ovuli o il trasferimento di embrioni, che possono causare emorragie, infezioni o danni agli organi interni. Inoltre, i trattamenti di fertilità possono aumentare la probabilità di avere una gravidanza multipla, che comporta maggiori complicazioni per la madre e per i feti. Esistono anche rischi psicologici ed emotivi, legati allo stress, alla frustrazione e alla delusione che possono accompagnare la procreazione medicalmente assistita. Non esiste una risposta univoca alla domanda se i trattamenti di fertilità siano rischiosi o meno; dipende da molti fattori individuali e dalla propria valutazione del rapporto rischio/beneficio.
  • È possibile sottoporsi a inseminazione eterologa in Italia?
    Sì, l'inseminazione eterologa è consentita in Italia secondo specifiche normative e linee guida. È importante consultare uno specialista della fertilità per comprendere i requisiti di legge e le procedure necessarie.
  • Qual è il limite di età per sottoporsi alla FIVET in Italia?
    In Italia, il limite di età per sottoporsi alla fecondazione in vitro (FIV) dipende dalla legislazione regionale e dalle linee guida mediche. In genere, molte cliniche della fertilità in Italia praticano la FIV fino all'età di 50-51 anni per le donne, ma è importante consultare direttamente la clinica specifica per avere informazioni dettagliate e personalizzate.

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