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17 risultati trovati con una ricerca vuota

  • TESTIMONIANZE | Dr Vincenzo Noto

    Sezione del mio sito nel quale pubblico in modo anonimo i feedback delle mie pazienti. TESTIMONIANZE Michela L. Scegliere il dottor Noto è stata la decisione migliore che abbiamo preso. Il suo approccio compassionevole e la sua assistenza personalizzata sono stati determinanti per il successo del nostro trattamento di fertilità. Gli saremo sempre grati per il suo sostegno. Sara C. Emilia T. Non ringrazierò mai abbastanza il Dr. Noto per il suo incrollabile sostegno e la sua guida professionale durante tutto il processo di fecondazione in vitro. Il suo impegno per ottenere risultati positivi per i suoi pazienti è davvero encomiabile. Il Dr. Vincenzo Noto è un eccellente ginecologo con una profonda conoscenza della riproduzione umana assistita, dell'infertilità e dell'embriologia. La sua dedizione e la sua competenza hanno fatto la differenza nel nostro percorso verso la genitorialità. Luciana Q. ... grazie a lei questo sarà il Natale più bello ed indimenticabile della nostra vita. Che Dio possa sempre servirsi di lei per fare felici tante mamme. Un abbraccio grande. ״Nel momento in cui nasce un bambino, nasce anche la madre. Lei non è mai esistita prima. Esisteva la donna, ma la madre mai. Una madre è qualcosa di assolutamente nuovo.״ Osho

  • Page not found | vincenzonoto | Dr Vincenzo Noto

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  • DIAGNOSTICA | Dr Vincenzo Noto

    Sezione che in breve spiega quali sono e perchè vengono richiesti gli esami diagnostici. D iagnostica Definizione di infertilità. Una coppia si definisce infertile se dopo almeno un anno di rapporti sessuali regolari e non protetti non riesce a concepire un figlio. Circa l’85% delle coppie concepisce naturalmente entro un anno, ma occorre considerare che una buona percentuale di esse riesce ad avere un figlio dopo due anni di tentativi. Per tale motivo l’Organizzazione Mondiale della Sanità preferisce parlare di infertilità dopo 24 mesi. Quando una coppia non ha avuto figli si parla di infertilità primaria, mentre se ne ha già avuti ma non riesce ad averne altri, si parla di infertilità secondaria. La fertilità dipende da tanti fattori, alcune donne riescono ad avere una gravidanza in poco tempo, altre necessitano di un periodo maggiore. In generale, dopo un anno di tentativi senza successo, è utile rivolgersi al proprio medico. Introduzione. Essenziale nel valutare la fertilità della donna è la visita ginecologica con ecografia pelvica che segue la raccolta dell'anamnesi. La diagnosi di infertilità si basa anche su dosaggi ormonali, indagini strumentali e in alcune pazienti sull’esecuzione di esami genetici. Esami ormonali. Hanno come scopo principale la valutazione della riserva ovarica , cioè del patrimonio di ovociti della donna e quindi del suo potenziale di fertilità. Maggiormente richiesti sono: Ormone Antimulleriano (AMH): si può eseguire in qualunque giorno del ciclo mestruale FSH, LH, estradiolo, prolattina: da eseguire (2°- 3° giorno del ciclo mestruale) Progesterone: da dosare intorno al 21° giorno del ciclo mestruazione TSH: si può eseguire in qualunque giorno del ciclo mestruale Indagini strumentali. Tra queste le più importanti sono: Ecografia pelvica transvaginale : serve a valutare l’anatomia dell’apparato riproduttivo femminile (utero ed annessi) e la presenza di eventuali alterazioni a loro carico (malformazioni uterine, fibromi, neoformazioni annessiali ecc). Con l’ecografia transvaginale è possibile valutare il numero e la crescita dei follicoli ovarici sia in condizioni basali che sotto stimolo. Isterosalpingografia : esame radiologico scarsamente invasivo che serve a valutare la pervietà tubarica e la morfologia della cavità uterina attraverso l’iniezione di un mezzo di contrasto. Citologia vaginale e cervicale: La citologia (Pap test) serve a valutare la presenza di qualche infezione o alterazione nelle cellule, che possono influenzare la fertilità della paziente. Isteroscopia : tecnica endoscopica che, attraverso l’inserzione di uno strumento ottico collegato ad una telecamera in cavità uterina, permette una visione diretta dell' endometrio ed il riconoscimento quindi di eventuali patologie a suo carico. Laparoscopia : tecnica chirurgica che permette di vedere dentro l’addome attraverso uno strumento a fibre ottiche (il laparoscopio) collegato ad una telecamera. Dato il piccolo diametro del laparoscopio (da 2 a 10 mm), la procedura può essere eseguita “a cielo chiuso”, ossia senza praticare l’apertura dell’addome, ma ricorrendo ad incisioni di pochi millimetri. Attraverso la laparoscopia, è possibile visualizzare l’anatomia di utero ed annessi, valutare in modo molto preciso la funzionalità tubarica ed intervenire operativamente per risolvere alcune patologie (rimozioni di cisti, adesiolisi, asportazione di fibromi uterini, ecc ). Esami genetici: I test genetici prescritti dallo specialista ad alcune pazienti includono: Analisi dei cromosomi (cariotipo). E' uno studio cromosomico il cui obiettivo è trovare eventuali alterazioni legate alla fertilità della donna, sia che si tratti di alterazioni numeriche (numero errato di cromosomi) o strutturali (la struttura dei cromosomi è alterata). Si esegue per mezzo di un prelievo di sangue. Analisi del gene della sindrome dell’X-fragile , in caso di insufficienza ovarica precoce Analisi specifiche per l’uomo: Spermiogramma: consente di ottenere informazioni sul numero e sulla forma degli spermatozoi, sulla percentuale di quelli mobili e sulle caratteristiche del loro movimento Spermiocoltura: permette la rilevare la presenza di eventuali germi nel liquido seminale che indichino un’infezione negli organi genitali Analisi dei cromosomi (cariotipo). E' uno studio genetico il cui obiettivo è trovare eventuali alterazioni legate alla fertilità dell'uomo, sia che si tratti di alterazioni numeriche (numero errato di cromosomi) o strutturali (la struttura dei cromosomi è alterata). Si esegue per mezzo di un prelievo di sangue. Studio delle microdelezioni del cromosoma Y: L'alterazione genica del cromosoma Y, una microdelezione appunto, è la principale causa di oligo e azoospermie. Circa l’8% delle infertilità maschili sono causate da tale alterazione. Esistono vari tipi di microdelezione ognuna delle quali correla con un quadro clinico più o meno grave. A questo primo livello di indagine possono essere aggiunti, nell’ambito dell’approfondimento per l’infertilità di coppia, ulteriori esami. Le analisi prescritte dal medico andrebbero eseguite in un periodo di tempo breve, sia perché devono rispecchiare le condizioni attuali della coppia, sia per evitare che la fertilità femminile si riduca ulteriormente nel tempo. È importante conservare tutte le indagini eseguite in passato, specie se relative a precedenti tentativi di procreazione medicalmente assistita .

  • CRYOPRESERVAZIONE | Dr Vincenzo Noto

    La cryopreservazione è una tecnica di Procreazione Medicalmente Assistita che permette di conservare a -196°C ovociti, spermatozoi ed embrioni per un loro eventuale uso futuro. C ryopreservazione Introduzione . La criopreservazione è un processo attraverso cui cellule o tessuti vengono conservati a -196 °C. La vitrificazione è una tecnica di cryopreservazione che permette di conservare a lungo i gameti e gli embrioni umani mantenendo inalterata la struttura e la funzione. Negli Stati Uniti si è riusciti ad impiantare con successo un embrione criopreservato da venti anni. Dal 1987, è stata riportata una nuova tecnica, la vitrificazione, come alternativa al congelamento "lento". Essa basa il suo principio sul fatto che l'acqua nelle cellule non fa in tempo a formare cristalli di ghiaccio, grazie all'estrema viscosità cellulare ottenuta grazie ad agenti crioprotettivi e all'alta velocità di abbassamento della temperatura. Il principio generale che consente questa procedura è che, maggiore è la velocità di congelamento o scongelamento, minore è la concentrazione di crioprotettivo (potenzialmente tossico per la cellula) necessario a proteggere le cellule dalla formazione dei cristalli di ghiaccio. Indicazioni . Diverse sono le potenziali applicazioni della tecnica della criopreservazione ovocitaria. Tra queste, la scelta dei pazienti di conservare il proprio patrimonio in gameti per preservare la propria fertilità. Questo è il caso ad esempio del cancro, dove le terapie possono distruggere il patrimonio ovarico, e nei pazienti che vanno incontro a tecniche di Fecondazione Assistita. Gli ovociti sono cellule uniche: le loro grandi dimensioni, la forma sferica e la fragilità generale spiegano molte delle difficoltà che si verificano durante la crioconservazione. Gli ovociti sono particolarmente sensibili al raffreddamento e sono sensibili alle lesioni criogeniche. Come si esegue. La vitrificazione rappresenta oggi la "tecnica elettiva" per quanto riguarda la crioconservazione di ovociti ed embrioni e ha sostituito (dal 2006 circa) la tecnica del congelamento lento, fornendo risultati estremamente alti in termini di sopravvivenza e ripresa di gameti e di embrioni vitrificati. Oggi, la sopravvivenza allo scongelamento degli embrioni criopreservati raggiunge il 98%. Si tratta infatti di una metodologia ampiamente studiata e sicura, in quanto a temperature criogeniche, ovvero al di sotto dei -180°C, si ha la sospensione di tutti i fenomeni biochimici e fisici cellulari, una sorta di ibernazione. Si stima inoltre che la vita media del materiale biologico correttamente stoccato in azoto liquido (-196,5° C) sia all'incirca di 1000 anni. L’avvento di questa metodologia ha fornito nel campo della Procreazione Medicalmente Assistita uno strumento fondamentale in quanto permette di rendere sicure sia la preservazione della fertilità maschile che femminile, sia la crioconservazione di embrioni. La crioconservazione viene eseguita oltre che su gli embrioni sovrannumerari anche su quelli sottoposti a biopsia del trofectoderma (PGT) e su quelli generati da trattamenti di fecondazione eterologa. Conclusioni . La sopravvivenza al congelamento dell'ovocita è molto alta, con l'uso di opportuni aggiustamenti tecnici, e può essere dell'ordine del 75-100%. Il tasso di fertilizzazione può arrivare al 90% e il tasso di gravidanza ottenuto dopo congelamento di ovociti, ovociti fecondati, embrioni o blastocisti è dell'ordine del 25-55%. Diverse nascite di bambini sani sono state riportate in letteratura dal 1999 ad oggi. Recenti dati sembrano rassicurare circa gli esiti di questa procedura. La letteratura scientifica si divide in relazione all'efficacia della metodica, ma è stato suggerito che la vitrificazione possa essere meno traumatica sul fuso meiotico ed altre strutture cellulari ed embrionali rispetto al congelamento "lento".

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