Nato il primo bambino con Fertilo, tecnica alternativa alla fecondazione in vitro: come funziona
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- 8 gen
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Gli scienziati della società biotecnologica Gameto hanno annunciato la nascita del primo bambino dato alla luce grazie a Fertilo, una tecnica di procreazione assistita (PMA) alternativa alla tradizionale fecondazione in vitro. Perché per alcuni esperti è una “pietra miliare” della medicina riproduttiva: quali sono i vantaggi e come funziona.
A Lima, in Perù, è nato il primo bambino con un'innovativa tecnica di PMA chiamata Fertilo. Messa a punto dalla società di biotecnologie “Gameto” guidata da scienziate donne, è progettata per ridurre al minimo i rischi e i disagi legati alle tradizionali procedure di fecondazione in vitro (FIV), basate su una intensa e prolungata stimolazione ovarica con ormoni – fino a un paio di settimane – al fine di ottenere la maturazione degli ovociti.
Con la tecnica Fertilo la maturazione avviene in ambiente controllato di laboratorio grazie a speciali cellule ingegnerizzate, le iPSC (cellule staminali pluripotenti indotte), che sono in grado di trasformarsi in qualunque cellula dell'organismo. Pertanto sono sufficienti soltanto tre giorni di trattamento ormonale al posto dei 10 – 14 della normale FIV, l'80% del tempo in meno.
La ridotta esposizione alla terapia ormonale abbatte in modo significativo il rischio di Sindrome da iperstimolazione ovarica, una condizione in cui le ovaie si gonfiano e diventano dolenti a causa dell'eccessiva esposizione agli ormoni e alla maturazione accelerata di troppi ovuli.
Fertilo, come indicato, abbatte questi rischi perché utilizza ovuli immaturi fatti crescere e maturare assieme a cellule di supporto ovariche (OSC) giovani e ingegnerizzate dai ricercatori di Gameto. Ciò, come indicato, si traduce in soli tre giorni di terapia ormonale.
In Italia, l'uso delle cellule staminali nella riproduzione assistita è regolamentato dalla Legge 40/2004. La normativa prevede regole stringenti riguardo alla procreazione medicalmente assistita (PMA) e al trattamento degli embrioni. Di seguito, alcune informazioni chiave:
Uso di cellule staminali embrionali:La legge vieta la creazione di embrioni a scopo di ricerca e limita la manipolazione degli embrioni solo a fini strettamente legati al trattamento della coppia per la PMA. Pertanto, non è consentito l'uso di cellule staminali derivate da embrioni per scopi riproduttivi o di ricerca, salvo particolari eccezioni.
Cellule staminali adulte e per uso terapeutico:Le cellule staminali adulte, prelevate da tessuti come il midollo osseo o il cordone ombelicale, possono essere utilizzate per trattamenti terapeutici, ma non sono direttamente applicabili alla riproduzione assistita.
Donazione di gameti e embrioni:Dal 2014, a seguito di una sentenza della Corte Costituzionale, è consentita la donazione di gameti (ovociti o spermatozoi) per la PMA eterologa, ma l'uso di cellule staminali non è incluso in queste procedure.
Eccezioni per motivi di salute:Alcuni trattamenti sperimentali che coinvolgono cellule staminali possono essere effettuati nell'ambito di programmi di ricerca autorizzati e controllati, ma non sono attualmente previsti per la riproduzione assistita.
È profondamente frustrante constatare come l'Italia rimanga ancorata a un proibizionismo miope e ideologico che soffoca la ricerca sulle cellule staminali umane, soprattutto nel contesto della riproduzione assistita. Mentre il resto del mondo avanza a passi da gigante, aprendo nuove strade per trattamenti rivoluzionari e offrendo speranza a milioni di persone, nel nostro Paese si preferisce blindare il progresso dietro muri normativi e retaggi culturali. La scienza non dovrebbe essere ostacolata da pregiudizi, ma incoraggiata a esplorare soluzioni che migliorino la vita umana. Questo immobilismo non solo ci isola dal panorama internazionale, ma costringe i nostri migliori ricercatori a emigrare, impoverendo ulteriormente un sistema già fragile. È l’ennesima dimostrazione di come, in Italia, l'innovazione sia spesso percepita come una minaccia, anziché come una straordinaria opportunità.
Dr Vincenzo Noto
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